Le sigarette elettroniche, o e-cig, sono diventate sempre più popolari negli ultimi anni, portando i governi di tutto il mondo a regolare l’uso e la vendita di questi dispositivi. In molti Paesi, la regolamentazione delle sigarette elettroniche è stata affrontata attraverso un’ampia gamma di normative che cercano di equilibrare i benefici dell’uso della tecnologia di svapo con la necessità di proteggere la salute pubblica.
Nel 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato un rapporto sui sistemi elettronici per la somministrazione di nicotina, in cui ha raccomandato una serie di misure normative per proteggere i consumatori e la salute pubblica. Tra le raccomandazioni dell’OMS ci sono l’imposizione di imposte sui prodotti del tabacco elettronico, la limitazione dell’accesso dei minori ai prodotti del tabacco elettronico, la regolamentazione della pubblicità e della promozione dei prodotti del tabacco elettronico e l’obbligo di informazioni sui prodotti del tabacco elettronico.
Negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration (FDA) ha adottato la regolamentazione delle sigarette elettroniche nel 2016. Le normative della FDA prevedono che tutti i produttori di sigarette elettroniche presentino una domanda di autorizzazione alla FDA per i loro prodotti entro il 2022, con l’obiettivo di valutare la sicurezza e l’efficacia dei prodotti. Inoltre, le normative della FDA vietano la vendita di sigarette elettroniche ai minori di 18 anni, richiedono avvertenze sulle confezioni dei prodotti e limitano la pubblicità dei prodotti del tabacco elettronico.
Nel Regno Unito, le sigarette elettroniche sono state regolate attraverso la Tobacco and Related Products Regulations (TRPR) del 2016. La TRPR prevede che tutte le sigarette elettroniche e i liquidi per svapo debbano essere notificati alla Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (MHRA) prima di essere venduti sul mercato. Inoltre, la TRPR vieta la vendita di prodotti del tabacco elettronico ai minori di 18 anni, richiede avvertenze di sicurezza sui prodotti e limita la pubblicità dei prodotti del tabacco elettronico.
In Europa, la Direttiva sui Prodotti del Tabacco (TPD) ha stabilito requisiti per la produzione e la commercializzazione di sigarette elettroniche e liquidi in tutti i paesi membri dell’Unione Europea (UE). La TPD prevede che i produttori di e-cigs e liquidi siano soggetti a controlli di qualità, a etichettatura chiara e a limiti sui livelli di nicotina e altri ingredienti.
In Cina, dove molti produttori di e-cigs hanno sede, le sigarette elettroniche non sono soggette a regolamentazione statale, anche se le autorità cinesi hanno iniziato a considerare l’introduzione di nuove normative per controllare la produzione e la commercializzazione di questi prodotti.
In Australia, le sigarette elettroniche contenenti nicotina sono vietate, mentre quelle senza nicotina sono legali. Tuttavia, la legge australiana vieta la commercializzazione di qualsiasi prodotto che potrebbe essere utilizzato per somministrare nicotina, il che rende difficile per i produttori di sigarette elettroniche vendere i loro prodotti in questo mercato.
In Giappone, le sigarette elettroniche contenenti nicotina sono considerate prodotti medici e richiedono l’approvazione del governo per la loro commercializzazione. Le sigarette elettroniche senza nicotina sono legali, ma l’uso di questi prodotti è stato vietato in alcuni luoghi pubblici.
In generale, le normative sulle sigarette elettroniche variano notevolmente da paese a paese, con alcuni che hanno adottato un approccio più rigoroso di altri. Mentre alcune normative mirano a ridurre l’attrazione dei giovani verso questi prodotti, altre si concentrano sulla sicurezza e sulla qualità dei prodotti. Con l’evoluzione delle conoscenze sulla sicurezza e l’impatto sulla salute delle sigarette elettroniche, è possibile che le normative in questo campo continueranno a cambiare e adattarsi.