La nicotina è il composto principale della pianta del tabacco. È presente in tutte le parti della pianta, ma è particolarmente concentrata nelle foglie che vengono essiccate, trattate e invecchiate. La nicotina è una potente neurotossina con una particolare specificità per gli insetti e quindi, in passato, è stata usata nella formulazione di vari insetticidi. La concentrazione di nicotina nel tabacco cambia in base alla varietà, alle tecniche colturali e all’andamento stagionale. In una normale sigaretta se ne ritrovano quantità variabili, che vengono assorbite tramite il fumo in misura del 90% circa. La nicotina per via inalatoria è distribuita in tutto il corpo in circa 10 secondi. La sigaretta è anche il mezzo più immediato per beneficiare a pieno dei suoi effetti, dal momento che la nicotina viene prontamente assorbita attraverso la mucosa del tratto gastrointestinale e respiratorio. Da qui, passa nel sangue e nel giro di pochissimi secondi raggiunge il cervello, dove espleta la sua azione, dapprima stimolante ed euforizzante, poi rilassante ed ansiolitica.
Gli effetti della nicotina sono comunque legati al dosaggio di assunzione ed estesi a diversi organi ed apparati. Dal legame tra nicotina e recettori vengono rilasciate sostanze che hanno azione psicotropa, cioè che agiscono sulle funzioni psichiche, come la dopamina, che induce gioia e gratificazione; la norepinefrina, una sostanza eccitante che riduce l’appetito; le endorfine, che riducono la tensione grazie alla loro azione anti-ansiogena; l’acetilcolina, un’altra sostanza eccitante; la serotonina, che migliora l’umore e riduce l’appetito. Il contatto con la nicotina induce l’assuefazione dei recettori, che aumentano progressivamente con il passare del tempo. Le sostanze rilasciate aumentano il livello di attenzione e danno l’impressione di migliorare la propria performance intellettiva, di affrontare meglio l’ansia, e crea uno stato generalmente euforico.
Tutto questo, però, dura pochissimo tempo, così arriva presto il bisogno di accendere un’altra sigaretta, e presto si instaura una doppia dipendenza: fisica e psicologica.
Ad elevati dosaggi, invece, la nicotina blocca questi recettori, con effetti opposti rispetto a quelli elencati (ipotensione, vasodilatazione, diarrea, aritmie, sonnolenza, cefalea), fino a determinare una completa paralisi dei muscoli respiratori. Al di là della concentrazione in nicotina, che di per sé è tossica ma non cancerogena, gli effetti dannosi legati all’abitudine tabagica sono dovuti soprattutto alle sostanze che si sviluppano durante la combustione della sigaretta; tra le 4000 riscontrate nel fumo di tabacco ve ne sono almeno un sessantina di cancerogene. Quali sono le ripercussioni sulla salute? Per dirlo basta ricordare che, in media, un fumatore ha una speranza di vita di 8 anni inferiore rispetto a quella di un non fumatore. Il fumo in gravidanza può causare un ritardo di crescita, di sviluppo mentale e polmonare del bambino. La nicotina è particolarmente deleteria per determinate persone, in quanto aumenta l’acidità gastrica ed inibisce la secrezione di bicarbonati pancreatici: si tratta di un effetto pericoloso soprattutto per chi soffre di gastrite, reflusso gastroesofageo ed ulcere gastriche o duodenali. Aumenta leggermente la pressione arteriosa: questa è la ragione per cui i pazienti ipertesi e cardiopatici non devono fumare. Determina vasocostrizione periferica: effetti piuttosto pericolosi per chi soffre di vasculopatie periferiche.
Tuttavia, come ricordato, la tossicità della nicotina alle dosi abituali è tutto sommato modesta; ben più gravi sono invece gli effetti collaterali imputabili alle migliaia di sostanze tossiche e cancerogene presenti nel fumo di tabacco.