Qual è la differenza tra gli aromi estratti e macerati per liquidi sigaretta elettronica?
Per parlare di estrazione e macerazione, è necessario partire da una materia prima fisica. Che si tratti di tabacco, erbe o frutta, quando parliamo di aromi estratti o macerati significa che stiamo partendo da un vegetale reale e non da prodotti sintetici prodotti da un laboratorio. Questo porterà ad un prodotto finale aromaticamente più fedele a quello iniziale, rispetto ad un prodotto creato ad hoc in maniera sintetica. Molte aziende produttrici di liquidi svapo preferiscono sposare una delle due tecniche di produzione, altre presentano linee di aromi in entrambe le chiavi.
L’estratto è un prodotto derivante dalla materia prima organica che viene tendenzialmente processata tramite un macchinario estrattore. Si tratta di una tecnologia innovativa di estrazione solido-liquido che pressa la materia organica e, per mezzo di un solvente (spesso etanolo, alcool alimentare), permette l’estrazione degli aromi. La risultante semi-solida viene poi disciolta nel glicole propilenico (PG) e avviata ai processi di purificazione. Il risultato è un prodotto molto fedele alla materia prima sia nel sapore che nel profumo: la percentuale di diluizione in base neutra (1-4%) per e-liquid potrà perciò essere inferiore ai macerati.
Gli aromi macerati vengono creati per mezzo della macerazione a freddo della materia prima organica in glicole propilenico (PG) e, tramite l’utilizzo di ultrasuoni, avviene l’estrazione dell’aroma. Gli ultrasuoni sono onde meccaniche che si propagano nel liquido e che creano un’alternanza continua di compressioni e decompressioni della materia prima messa in ammollo. Questo comporta tempi maggiori sia nella creazione dell’aroma stesso che in fase successiva di diluizione in base neutra per e-cig. Infatti tendenzialmente gli aromi macerati, dopo la miscelazione con base neutra, hanno dei tempi di maturazione che possono variare da pochi giorni a vari mesi, per poter esprimere a pieno il proprio potenziale. Oltretutto, gli aromi macerati risultano più morbidi sia nei profumi che nei sapori rispetto agli estratti, più prepotenti a livello di impatto. Ciò significa anche che la percentuale di diluizione degli stessi in base neutra per sigaretta elettronica dovrà essere maggiore (in molti casi si tratta del 10% del liquido finale).
Che sistema è meglio utilizzare per svapare aromi organici?
Gli atomizzatori per sigaretta elettronica si dividono in due grandi categorie: Atomizzatori non rigenerabili (o a testina): utilizzano delle resistenze specifiche che si acquistano preconfezionate; Atomizzatori rigenerabili: utilizzano resistenze artigianali che il vaper crea per mezzo di semplici strumenti (filo resistivo e cotone). La differenza tra i due sistemi sta principalmente nel fatto che i rigenerabili hanno mediamente una resa aromatica migliore e danno la possibilità di rigenerare (cambiare la resistenza) in modo più economico. Fino a qualche tempo fa era impossibile pensare di svapare liquidi organici su atomizzatori a testine, poiché l’artigianalità degli aromi faceva sì che le resistenze si bruciassero in tempi molto brevi (pochi ml). Questo portava a preferire un sistema rigenerabile, più che altro perché il costo di una singola testina è circa uguale a quello di 10m di filo resistivo (con il quale si possono fare circa 100 resistenze). Le nuove tecniche di estrazione, tuttavia, hanno portato alla creazione di un prodotto finale molto più pulito e tranquillamente utilizzabile anche su atomizzatori non rigenerabili senza dover cambiare resistenza ogni giorno.
In conclusione, tra aromi macerati o concentrati, quali scegliere? Non esiste una risposta esatta, entrambi i prodotti possono essere ottimi; quello che conta maggiormente è la qualità della materia prima utilizzata ed il gusto personale del vaper.